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Tappone di 140km. Sembrava non finire mai. Siamo stati 7 ore in bici per arrivare alla Capitale Europea della Cultura del 2009. Abbiamo attraversato tratti molti suggestivi alternati a strade statali e una periferia che non finiva mai. Poi è arrivato il Danubio. 
Oggi ci ha pensato il nostro direttore Paolo Verri a caricarci!


Da questa tappa abbiamo introdotto un'importante novità: ora è possibile seguirci live direttamente sulla mappa del percorso. Potete vedere dove siamo in tempo reale, le informazioni sul tracciato, le foto esattamente nel posto dove sono scattate. Inoltre se commentate l'App ce le legge mentre pedaliamo. Fatevi sentire! Cliccate qui per vedere il percorso della decima tappa.

È andando in bicicletta che impari meglio i contorni di un paese, perché devi sudare sulle colline e andare giù a ruota libera nelle discese. In questo modo te le ricordi come sono veramente, mentre in automobile ti restano impresse solo le colline più alte, e non hai un ricordo tanto accurato del paese che hai attraversato in macchina come ce l'hai passandoci in bicicletta”.
Ernest Hemingway.

Fino a questo momento la tappa più bella. Un’oasi di pace e di verde. Un piccolo paradiso dei cicloturisti: una lunga e sottile striscia di asfalto che attraversa pascoli, boschi e piccoli centri.


Ogni mattina prima di partire ci guardiamo negli occhi e ci diamo il 5. Ci carichiamo. Siamo leggeri come la paglia che i contadini austriaci stanno raccogliendo. Abbiamo lasciato il lavoro per inseguire l’istinto nomade. Ogni giorno “le cose da fare” aumentano ma il viaggio, la bici e la strada vengono prima. Emanuele fa la strada, va avanti. Segue il percorso sull’App Ride with GPS, parla a telefono (con gli auricolari), tira il gruppo. Rocco gli sta dietro, lo sfotte ogni volta che sbaglia strada, l’App ci mette qualche secondo ad aggiornarsi e ogni tanto finiamo al lato sbagliato. La gestione del dolore è una delle parti più impegnative della giornata soprattutto a livello mentale. E’ una questione di testa: ci sono momenti in cui non ti va più di pedalare. Dopo cinque ore in bici l’idea di doverne fare altre due può stenderti. Basta un pensiero, una risata, una canzone cantata ad alta voce e si ritorna a essere leggeri e veloci. L’immagine della doccia o della cena o del letto che troveremo a fine percorso sono le più utilizzate per andare avanti, per continuare a pedalare, per superare la salita o un lunghissimo rettilineo che sembra non finire mai. Anche le ricompense servono: <<tra mezz’ora ci fermiamo e mangiamo una mela>> e quei trenta minuti volano. <<Al prossimo paese prendiamo un gelato>> e siamo già lì. 

La soglia di sopportazione del dolore ai glutei è aumentata. Ora riusciamo a fare 80 km senza problemi. Verso i 100km iniziamo a muoverci sempre più spesso sul sellino nella speranza di trovare una posiziona antalgica per poter pedalare senza soffrire. 

Già dopo il primo giorno di marcia avevamo la sensazione che fosse passato un mese dalla partenza invece erano trascorse solo poche ore. A metà viaggio la sensazione si è invertita: tutto ci sembrava vicino come se fosse successo pochi secondi prima. Una volta sconfinati è tornata la percenzione del tempo che vola. Gli incontri, le parole dette, i paesaggi fotografati in testa, gli incroci, i cicloturisti, le stanze degli alberghi, i semafori, le vacche, le staccionate, i cartelli stradali: ogni giorno centinaia di nuovi stimoli e ricordi da metabolizzare. E’ difficile tracciare una linea temporale alla quale accostare tutte queste esperienze. 

<<Quella bella discesa l’abbiamo fatto ieri?>>
<<Non mi ricordo, aspetta, noooo, tre giorni fa!>>

La nostra App è in grado di trovare qualcosa da scalare anche quando dovrebbe essere tutto in discesa! Ci è riuscita anche dal Brennero a Innsrbuck.
Oggi si sconfina. Il Rumita varca per la prima volta il confine nazionale e inizia il suo viaggio in Europa. “Il Rumita ci porterà lontano” dicevamo nel 2013 quando abbiamo preso in mano l’organizzazione del Carnevale di Satriano. La profezia si è avverata. Guarda il video del momento dell'attraversamento del confine.

I paesaggi montani di questa zona sono noti. La piacevole sorpresa è stata quella di aver pedalato su una ferrovia in disuso. In Basilicata ci sono molti tratti di ferrovie abbandonate e si parla da tanto tempo di darle nuova vita ma le parole non state seguite dai fatti. Speriamo che prima o poi si abbia la volontà reale di farle diventare ciclovie. 

Sulla ciclabile verso il Brennero sentiamo: "Siete voi?". "Siiiii!" Ed ecco Rocco da Montescaglioso che oggi da Vipiteno pedala fino a Bolzano, ci aveva visto ieri sui giornali trentini.

A Innsbruck troviamo Peppino, di Satriano, e la sua famiglia. Sarà lui ad avere l’onore di indossare per la prima il Rumita fuori dall’Italia*. Mentre beviamo qualcosa insieme ci ricorda di quando da bambino si vestiva da Rumita a Satriano portando avanti, forse inconsapevolmente, la tradizione. Insieme a lui c’è anche Piero Salituri, presidente della società Dante Alighieri di Innsbruck.

Guarda qui l’intervista e il primo Rumita fuori dall’Italia.

* in realtà il Rumita si era fatto già vedere a Berlino nel 2014 ma non in veste ufficiale.

tappa9 mast salita

 

 

La ciclabile è la stessa. Perfetta. La mattina, in direzione nord, si pedala con il vento contrario. Fatichiamo non poco per arrivare puntuali alle 9:00 a Laghetti di Egna per fare colazione insieme a Ulrich di Ton Gruppe. Imprenditore, visionario, idealista: il suo sogno è far diffondere l’utilizzo dell’argilla nelle costruzioni. La colazione tipica ci rigenera, lo fanno ancora di più le sue parole competenti e ispiratrici. Ancora una volta ringraziamo Guido Cappio per il contatto. Guarda qui l’intervista.

Questo è stato un giorno importante anche per un importante saluto che ci è arrivato direttamente da Casa Coppi! Guardalo qui.

Benvenuti all’Università del turismo. Dopo 6 giorni non siamo più guardati come extra-terrestri. La via ciclabile è perfetta e incontriamo centinaia di cicloturisti: siamo in Trentino. Seguiamo il fiume Adige fino a Trento. Qui ci aspetta Gabriella De Fino, di origine lucana, della Trentino School of Managment. Abbiamo chiesto anche a loro: Cosa è la sostenibilità in Cultura? Ci hanno risposto Marcella Morandini, direttrice della fondazione Dolomiti Unesco, il professor Morelli, direttore scientifico della TSM, e alcuni alunni del master. Guarda qui l’intervista.

Prima di cena, in un delizioso posto gestito dagli Alpini, abbiamo avuto la possibilità di presentare il nostro carnevale agli alunni del master. Ad attenderci c’era anche la satrianese Daniela Leoni che ci ha condotto tra le strade di Trento.

rumita a trento

Una delle cose più belle di tutto il Mast2019 è successa in questa tappa piatta solo dal punto di vista altimetrico. Alla fine di una ciclabile suoniamo il campanellino per chiedere strada a una coppia. Allo stop successivo ci raggiungono e ci chiedono dove stessimo andando. Noi, rifiatando un attimo, rispondiamo con piacere alle loro domande. Ci lasciamo chiedendogli indicazioni su un bar nel paese per prendere una bottiglia d’acqua. Mentre siamo nel bar sentiamo toccarci da dietro: <<Ragazzi, vi ho trovati! Prima vi abbiamo fatto andare via senza nemmeno invitarvi a pranzo!>>. Aldo aveva fatto il giro di tutti i bar per venirci a invitare! Possiamo rifiutare? Certo che no! lo seguiamo a casa sua dove troviamo Ornella già ai fornelli. Pranzo delizioso. Sono una coppia affiatata e serena. Ci raccontano, con gli occhi lucidi, del loro impegno nell’ospitare ogni anno per due mesi tre bambini della Bielorussa. Con passione ci spiegano di come si prendono cura della ciclabile dove li abbiamo incontrati: raccolgono i rifiuti che gli altri buttano e custodiscono una roseto selvatico difendendolo dal taglio dei decespugliatori. Se avessimo tutti il loro senso civico il Mondo sarebbe già un posto migliore. Aldo e Ornello lo cambiano ogni giorno con il loro esempio di vita. Guarda qui il loro saluto.

Ripartiamo carichi di energie positive diretti a Mantova, città italiana della Cultura 2016, dove ci aspettano al Festivaletteratura grazie al contatto della fondazione Matera - Basilicata 2019.

Due birre, due ore di chiacchiere, due amici. Noi li bombardiamo con il Rumita spiegandogli tutto, ma proprio tutto, nei minimi particolari partendo dall’inizio ovvero dal Big bang! Loro ci ascoltano e poi ci raccontano il Festival, un evento unico e grandioso. Guarda qui l’intervista.

Questa tappa l'abbiamo dedicata alla Compagnia Teatrale Petra che ha pubblicato un bando di residenza teatrale a Satriano. Qui il video in cui lo raccontiamo.

Il nostro racconto continua. Da Rimini ci trasferiamo in treno fino a Lugo di Romagna, tappa non prevista. Facciamo questa deviazione per incontrare l’amministrazione comunale con Giulia Gallegati e il Lugo Next Lab con Igino Poggiali grazie al contatto di Guido Cappio. Qui l’articolo che racconta il nostro incontro. Ci ha colpito molto la loro iniziativa di portare gli alunni delle scuole superiori in azienda attirandoli con un concerto musicale. Guarda l’intervista qui.

Riprendiamo a pedalare in direzione Forlì, ci aspettano a Formula Servizi. Un’azienda con oltre 40 anni di storia che sta innovando il modo di offrire servizi nell’ottica della riduzione dell’impatto antropico. Da qualche anno è attiva anche nell’ambito culturale con una preziosa collaborazione con Radio Tre. Guarda l’intervista qui.

Ripartire è sempre difficile ma a Bologna ci aspettano gli amici! Ci sono molti satrianesi che si sono trasferiti in città per lavoro e siamo diretti da loro: divertimento assicurato e odore di casa.

Tappa pianeggiante. La nostra App (Ride with GPS) ci segnala i percorsi adatti alla bicicletta. Ha un solo difetto: prende tutte le montagne a tiro! Per portarci lontano dal traffico su strade più sicure ci fa fare deviazioni molto panoramiche che hanno belle percentuali di dislivello. Tutto sommato non ci lamentiamo, con la bici elettrica sono affrontabili. E’ straordinario pedalare con l’Adriatico al lato, ci sentiamo privilegiati. La ciclovia dell’Adriatico è ben segnata, è un “lungo mare” che non finisce mai. Abbiamo programmato le 19 tappe ma ci lasciamo trasportare dagli imprevisti. Cinzia Di Vincenzo ci ha messo in contatto con la biblioteca di Pesaro (che il comitato per la salvaguardia di Chieti ha preso a modello) così facciamo tappa anche qui. Ci accoglie Marina Della Bella che ci introduce alla Biblioteca raccontandoci la sua storia con qualche numero: oltre 50mila persone si sono iscritte su una popolazione di poco inferiore ai 100mila! Guarda l’intervista qui. 

Riprendere dopo la pausa è terribile: le gambe sono mattoni e il sedere si rifiuta di appoggiarsi di nuovo sul sellino. Ci vogliono almeno 10 minuti di dolore, di flagellazione autoprocurata, prima che si riscaldi e sia di nuovo sopportabile. A Riccione troviamo Paola amica di Emanuele che fa il tratto fino a Rimini insieme a noi. Guarda qui l’arrivo a Rimini. 

Tappa 2 - Vasto - Chieti 14/05/2017
Tappa 3 - Chieti - Porto San Giorgio 15/05/2017

Il 14 Maggio il MAST ha fatto tappa a Chieti. La fondazione Matera - Basilicata 2019 aveva allertato Cinzia Di Vincenzo attivista del comitato per la salvaguardia e il rilancio di Chieti. L’accoglienza calorosa che abbiamo ricevuto ci ha sorpreso. Nella villa comunale ci attendevano oltre 20 persone trepidanti che ci hanno dato il benvenuto con un abbraccio collettivo straordinario.

Il comitato raccoglie 80 associazioni di Chieti e sta lavorando per ripensare, insieme, la città nella quale ci sono strutture pubbliche, la maggior parte ex-caserme, inutilizzate mentre lo Stato paga per i suoi uffici oltre 2 milioni di euro all’anno di affitto. La battaglia è iniziata per tornare a dare vita a una caserma dismessa, per restituirla alla città. Hanno raccolto oltre 8000 firme e le istituzioni hanno iniziato ad ascoltarli. 

Ecco cosa ci hanno detto al nostro arrivo.

Subito dopo ci siamo spostati all’AfterHouse, un posto delizioso gestito dal collettivo studentesco: ci sono 4 spazi nei quali i ragazzi possono incontrarsi, riunirsi, studiare e confrontarsi. Abbiamo ascoltato anche le esperienze dell’associazione Libera di Chieti, che sta dedicando il suo lavoro alla memoria di Attilio Romanò, dell’associazione Thearte, che lavora con i bambini e dell’associazione Camminando insieme Onlus, coordinata dalla professoressa Anna che ci ha ospitato a casa sua per la notte. A cena abbiamo ricevuto una provocazione molto interessante: <<prima di ragionare sulla Sostenibilità in cultura - ci ha suggerito Gilda Pescara - dovreste ragione sul concetto stesso di Sostenibilità>>. E’ vero, la sostenibilità è un concetto ambiguo perché presuppone l’accettazione di questo modello di sviluppo economico (iper produzione di prodotti e cibo, allineamento globale allo stile di vita occidentale consumistico) e ci si impegna per mitigare i suoi effetti negativi ma non per cambiarlo o rivoluzionarlo. Siamo consapevoli di questo limite. Il messaggio che vogliamo lanciare con questa sfida è che la rivoluzione ambientale è la rivoluzione della nostra generazione. Così come i nostri nonni hanno combattuto, e sono morti, per ottenere i diritti civili dei quali oggi noi godiamo, così noi dobbiamo lottare per lasciare le condizioni atmosferiche della Terra adatte alla vita dell’uomo in equilibrio con gli ecosistemi naturali.

La mattina seguente, prima di iniziare a pedalare in direzione Porto San Giorgio, abbiamo visitato gli spazi di CampusX, una residenza universitaria dove la parola d’ordine è condivisione: degli spazi, dei saperi e dell’esperienza di vita quotidiana. Guarda l’intervista qui.

Tappa 1 - Matera - Foggia
13/05/2017
“Non andare dove il sentiero ti può portare, vai invece dove il sentiero non c’è ancora e lascia dietro di te una traccia”
Ralph Waldo Emerson

Per affrontare al meglio questo viaggio abbiamo ricevuto un regale speciale: ogni mattina c’è una persona che ci incoraggia ad andare avanti con un messaggio a tema con la tappa o con gli stati d’animo che probabilmente il viaggio in bicicletta ci farà vivere. Tutte le frasi che aprono gli articoli del diario vengono da lì. Anche se la massima di Emerson non ci è stata regalata alla prima tappa abbiamo voluto utilizzarla per aprire il diario perché a Foggia abbiamo fatto il primo incontro casuale che ha cambiato le sorti, il percorso e gli incontri del Mast2019. Nell’hotel infatti al momento del check-in sentiamo dirci: <<Andate ad Orus?>> . Orus è la pronuncia esatta di Aarhus ed è molto raro trovare chi l’azzecca. Capiamo subito che è qualcuno che ci è già stato e che conosce la Danimarca. E’ Guido Cappio di Accordo. Dopo un veloce scambio di battute ci diamo appuntamento per la colazione. La mattina seguente subiamo una valanga di proposte, idee e suggerimenti. Guido è già al lavoro per aiutarci in questa impresa. E il suo aiuto si rivelerà molto prezioso. 

Abbiamo attraversato i campi coltivati a grano, subito dopo Matera, probabilmente nel momento migliore dell’anno. Fino a quel momento non avevamo ancora ben chiaro cosa stavamo facendo. Finalmente eravamo partiti!

Aggiornamento dal sellino.

Non siamo bikers e con questo viaggio vogliamo dimostrare che senza allenamento è possibile viaggiare con la bici elettrica coprendo anche grandi distanze. Il problema non sono le gambe ma il dolore nello stare seduti tante ore sul sellino! Primo giorno: il dolore diventa acuto dopo una quarantina di chilometri.


 

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