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Mercoledì, 09 Marzo 2011 10:51

Parco Nazionale del Pollino

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Dove si trova

Due Regioni, tre province, cinquantasei comuni, 192.565 ettari di estensione: questi i numeri del Parco Nazionale del Pollino. Situato a ridosso del confine tra Calabria e Basilicata, grazie alle diverse condizioni climatiche dovute alla grande estensione, il territorio protetto ospita una grande ricchezza di specie animali e vegetali.

Nei fitti boschi si nasconde il lupo appenninico, lungo i crinali e le pareti rocciose nidificano i rapaci tra cui alcune coppie di aquila reale. Tra i monti di Orsomarso sopravvivono esemplari di “Capriolo di Orsomarso”, una delle poche sottospecie autoctone d'Italia. E' presente una grande varietà di piante officinali, una vegetazione ricca e diversificata che trova la sua unicità nel simbolo del Parco: il Pino Loricato, presente solo qui e in alcune zone dei Balcani, che si inerpica dove gli altri alberi non arrivano fino a 2200m s.l.m. sulle cime più alte dell'Appennino Meridionale: Serra Dolcedorme (2267m), Pollino (2248m), Serra del Prete (2181m), Serra delle Ciavole (2127m) e Serra di Crispo (2053m).

Attività del Parco

Nel Parco Nazionale del Pollino si possono praticare molte attività all'aria aperta nel pieno rispetto dell'ambiente e degli ecosistemi circostanti. Trekking e alpinismo per raggiungere le vette del massiccio a oltre 2000 metri di quota da cui ammirare il mar Tirreno da un lato e il mar Ionio dall'altro. In sella ad una mountain bike lungo sentieri silenziosi e tra i boschi secolari sperando in un fugace incontro con la fauna selvaggia.

Rafting e torrentismo nei corsi d'acqua incastonati tra cascate e gole spettacolari. In inverno sci di fondo tra gli splendidi scenari di Piano Ruggio, Pedarreto e Piano di Giumenta. Chi ama il birdwatching può osservare rari volatili dominare i cieli delle vallate tra cui l'aquila reale, il capovaccaio, il nibbio reale, il lanario, il gufo reale, il corvo imperiale. Nelle numerose grotte di origine carsica, create nel corso dei millenni dalla forza costante dell'acqua, gli speleologi possono inoltrarsi nelle viscere della terra per scoprire alcuni tra i luoghi meno esplorati dagli uomini.


 

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