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Lucania Felix?

Scritto da Irina Zito

Meno turisti per caso, più cittadini consapevoli


BasilicataarcheologiaSono una lucana che, come molti e per motivi di studio, ha dovuto per qualche anno trasferirsi altrove. Sono tornata per­ché era forte in me la voglia di approfondi­re la conoscenza del patrimonio culturale locale. Ho così coinvolto nelle mie gite al­cuni compagni universitari che, ignari del­la bellezza della regione, ne sono rimasti talmente entusiasti da esserci poi più volte ritornati.

Oggi, dopo qualche anno dal mio “rimpa­trio”, mi rendo conto che la Basilicata la co­noscono meglio loro che i residenti stessi, i quali probabilmente quell’entusiasmo non l’hanno mai provato. Eppure, sono molte­plici i beni culturali lucani da apprezzare: archeologici, ambientali, architettonici, ar­tistici. Peraltro, è da riconoscere l’impegno da parte delle istituzioni locali ai fini della valorizzazione e gestione del patrimonio. Il vero problema, che è poi quello italiano in genere, sta nel fatto che rispetto ad altri pa­esi custodiamo un’enorme quantità di beni culturali; purtroppo, i fondi ne­cessari per poterla gestire in maniera impeccabile, ad esempio garan­tendone l’apertura al pubblico nonché la manutenzione continua, non sono mai suf­ficienti… inutile cercare il colpevole: la re­sponsabilità è sostanzialmente di tutti noi. Infatti, altro problema principale è la scar­sa consapevolezza, da parte del cittadino, dell’esistenza di questo sito piuttosto che di quel museo. Ma come, mi chiedo, vivi in un luogo senza esserti mai chiesto “che cosa sono quei ruderi?”, “cosa c’è in quell’e­dificio?” Non parliamo poi delle lamentele rispetto al biglietto da pagare! Ogni servi­zio al cittadino ha un suo costo: se pago per prendere l’autobus, è giusto che lo faccia anche per visitare un museo.

Ci si lamenta spesso del fatto che non ci sia molto da fare per trascorrere il tempo libero, ma basterebbe puntare il dito sulla cartina geografica della regione e scegliere un luogo, una storia, un’emozione…

Chiudo dunque quest’intervento con un augurio: meno turisti per caso, più cittadi­ni consapevoli!

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