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Martedì, 29 Luglio 2014 11:29

"Quando noi ci mettemmo per un bosco"

Scritto da Michele Sensini

Il verso dantesco di Inf., XIII scelto come titolo potrebbe far pensare alla storia di uno smarrimento, magari di nuovo in una selva molto poco luminosa. Ma non è così. Il nostro cammino per studiare ed approfondire sul campo il rapporto uomo-natura/uomo-magia ancora vivo e sentitissimo nelle feste e nei riti della Basilicata, ci ha portati a Satriano ad ascoltare la storia di un ritrovamento, o meglio, di una scoperta luminosa giunta da una tradizione arcaica ed incantata: quella del Rùmit.

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Il Rumit - L'uomo albero del carnevale di Satriano di Lucania

La maschera satrianese, il cui valore si può dire oggi che va ben oltre i limiti del Carnevale, si pensi ad esempio all’opera “Alberi”, l’importante lavoro del regista Michelangelo Frammartino sbarcato da poco al MoMA di New York, testimonia la persistenza della natura nelle cose degli uomini e, allo stesso tempo, la metamorfosi dell’uomo negli elementi della natura. Una metamorfosi che ha coinvolto i tre artisti del Centro “Cecilia” di Tito, Eva Frapiccini, Giulia Manfredi e Ivano Troisi, protagonisti del progetto Re-aCT. Uomo–natura / Uomo–magia, inserito nel programma di Residenze Artistiche in Basilicata, e realizzato dalla Regione Basilicata nei centri di Visioni Urbane.

Arrivati qui, a Bosco Ralle di Satriano, incontriamo tre guide che ci invitano a seguirle tra gli alberi ricoperti di edere rampicanti.

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Grazie a loro impariamo come liberare i tronchi dal “tessuto vegetale” per dare vita al Rùmit. Iniziamo così l’atto della vestizione, annodando sul capo dei nostri compagni, uno dopo l’altro, i filamenti verdi appena colti dalle cortecce. È questo un rito che affonda, è il caso di dirlo, le sue radici nella storia secolare della civiltà contadina, e che si rinnova adesso davanti ai nostri occhi, rivelandoci per la prima volta la figura fantastica dell’uomo-albero. Per chi è lì dentro, nel ventre che ti rinselva, è un’immersione mimetica che mette il corpo in stretto relazione con il bosco, percepito ora come luogo di un’origine primordiale. Infine, impugnato il bastone di pungitopo, la vestizione diventa vera investitura, e così si completa il mistero e la magia della maschera di Satriano.

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Scelta dell'edera         Strappando l'edera Vestizione del Rumit

Con il suo ciclico rifiorire la natura offre alla comunità la possibilità di dare seguito alla “saga arborea” del Rùmit, ed ecco allora che la tradizione e l’identità di un popolo si risignificano nell’indispensabile quanto urgente educazione al rispetto del territorio e dell’ambiente.

Grazie alle nostre preziose guide, Rocco Perrone, Emanuele Sileo e Felice Lapertosa.

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Di Michele Sensini

Associazione Amnesiac Arts
tel. 3898185034 | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.amnesiacarts.com


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