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Domenica, 05 Maggio 2013 07:39

Parco nazionale del Pollino – Monte Ciagola

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Escursione di domenica 5 maggio 2013

Quota di partecipazione: Soci CAI: € 2.00; non soci: € 8.00 ed è obbligatoria la presenza all’iscrizione.

Appuntamento e partenza: Appuntamento ore 6.30 piazzale antistante la Stazione ferroviaria FAL Potenza Inferiore (tra il passaggio a livello ed il ponte Musmeci), partenza ore 6,40. Il rientro a Potenza è previsto per le ore 20.00 – 20.30.

Descrizione del percorso: Il monte Ciagola (1464 m.s.l.m) è una montagna che pur periferica dall’area del Pollino si alza al centro, tra la grande depressione della valle del Mercure e la costa tirrenica calabrese. La sua cima, anche se si trova a una quota modesta è alquanto laboriosa da raggiungere. L’itinerario che proponiamo inizia a quota 810 circa, ed è impegnativo per la lunghezza, per il dislivello e per alcuni tratti su creste impervie e solitarie: le due EE attribuite, quindi, li merita tutte. Il percorso inizia tra le pendici del Monte Gada e del Timpone di Pietra La Conca, sale in maniera decisa lungo il fosso di Gaio per pervenire ad un piano dove è presente un grande rifugio abbandonato. Da qui si presegue sulla destra fino a raggiungere il lungo crinale che funge da spartiacque delle valli sottostanti, si continua lungo il rilievo perdendo leggermente quota, ma subito dopo un’altra salita più decisa si raggiunge la cima più alta delle Serre di Ciranteo 1234 (m.s.l.m). Segue un’altra discesa che porterà ad una sterrata che conduce al valico di Pietra Ferrata, dove s’imbocca il sentiero in direzione del piano Li Gretti. Al centro del quale si può osservare ancora l’antica aia dove veniva trebbiato il grano raccolto. Si punta, quindi, verso i resti di vecchi ricoveri per pastori fino a guadagnare una dorsale molto panoramica. Lungo questa dorsale, a percorso libero, si arriva al fosso della Nevera e appena dopo un tracciato appena accennato tra grossi massi slavati, alcuni spaccati dai fulmini e dall’azione del ghiaccio si arriva alla cima. Il panorama è di straordinaria bellezza, ripaga del sudore e della fatica, si possono osservare numerosi comuni a ridosso tra Calabria e Basilicata spaziando con lo sguardo nell’entroterra e sulla fascia costiera tirrenica. Il ritorno avverrà sul versante opposto, fino ad intersecare la sterrata percorsa all’andata che in leggera salita porta alla sorgente di Acqua della Rena. Dopo aver fatto rifornimento d’acqua e una meritata sosta si riprende il cammino seguendo il Fosso della Mancosa fino all’immenso pianoro di Molarrieto. Da questo punto, su sentiero appena abbozzato in leggera salita, in breve tempo s’incontra il percorso dell’andata nei pressi del rifugio e dopo circa 20 minuti in discesa si arriva alle auto conducendo a termine l’escursione.

Informazioni riassuntive sul percorso: non presenta nessuna difficoltà di carattere tecnico, se non quelle dipendenti dalla lunghezza e dal dislivello; è, comunque, fondamentale avere un passo sicuro ed essere avvezzi a tratti scoscesi. Difatti si svolge su: sentiero, tracce di sentiero, strada sterrata, brevi tratti a percorso libero su roccia e pietraia. Dislivello complessivo in salita: metri 1100 circa. Lunghezza: 16 chilometri circa. Durata dell’escursione: 7,00 ore circa soste escluse. Grado di difficoltà: EE (Escursionisti Esperti).

 

Letto 11791 volte Ultima modifica il Lunedì, 06 Maggio 2013 07:24
Redazione

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