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Terre d'acqua: per un uso responsabile della risorsa idrica

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"Pensare globalmente, agire localmente" è il filo conduttore del progetto, messo in campo dai Ceas e dall'Osservatorio Ambiente e Legalità, con la prtecipazione di Acquedotto lucano ed Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale

E' stato presentato ieri nella sede di Acquedotto Lucano nella Sala Mitidieri, il progetto “Terre d’Acqua”, promosso dalla rete degli Osservatori e dei Centri di educazione ambientale e alla sostenibilità di Legambiente in Basilicata (“Il Vecchio Faggio” di Sasso di Castalda, “Oasi Bosco Faggeto” di Moliterno, “Bosco dei Cigni” di Grumento Nova, “ I Calanchi” di Montalbano Jonico, “Melidoro Pollino” di Valsinni) insieme all’Osservatorio Ambiente e Legalità in partenariato con Acquedotto lucano e Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale – Servizio Idrico Integrato Basilicata.

Finanziato dal programma regionale Epos – Programma strategico 2010-2013 per l’educazione e la promozione della sostenibilità ambientale nell’ambito del bando 2011 “A… come acqua”, attraverso una campagna di sensibilizzazione, informazione e animazione territoriale si propone di far comprendere l’importanza della risorsa idrica quale bene rinnovabile ma limitato e responsabilizzare i fruitori a un uso razionale dell’acqua, in primo luogo di quella potabile.

Tante le tante iniziative messe in campo, il percorso di educazione ambientale nelle scuole che ha visto la realizzazione del quaderno didattico “Tuttounmondo in una goccia”, percorsi educativi di agricoltura sociale (ototerapia), “Fiuminforma”, la campagna di monitoraggio scientifico dei principali corsi d’acqua lucani (Agri, Basento, Noce e Sinni) grazie all’ausilio di un laboratorio mobile messo a disposizione da responsabili di Legambiente nazionale. Ancora da realizzare le campagne di sensibilizzazione e informazione sull’uso dell’acqua del rubinetto a fronte del consumo di acqua in bottiglia con cui i ragazzi potranno far analizzare i campioni dell’acqua dei rubinetti della propria scuola. Inoltre, gli studenti degli istituti superiori, nella giornata “Laboratori a porte aperte”, potranno far visita ai laboratori di Acquedotto Lucano.

E poi, workshop dedicati al tema acqua e agricoltura, un Concorso di idee sul recupero dei manufatti legati all’acqua, la “Festa dell’acqua” e l’iniziativa “Azzeramento delle emissioni” con cui si è voluto prevedere l'adozione di criteri che mirino alla riduzione del “carbon footprint” (impronta dell’Anidride carbonica), riferita alle emissioni di CO2 provocate dalle varie attività. Ogni classe calcolerà il consumo di anidride carbonica connesso alle azioni progettuali e provvederà alla piantumazione di nuovi alberi per l’azzeramento delle emissioni.

In programma le campagne “Acqua di rubinetto? Si, grazie!” con cui si vorrà sfatare il mito che vede l’acqua in bottiglia qualitativamente migliore dell’acqua delle nostre case (con il diretto coinvolgimento di Acquedotto Lucano, partirà da Montalbano Jonico il prossimo nella seconda metà di luglio, poi a seguire ad il 10 agosto a Grumento, l’11 a Sasso di Castalda, il 12 a Moliterno per finire i primi di settembre a Potenza) e “Imbrocchiamola”, rivolta ai cittadini e alle amministrazioni locali per promuovere l'uso "dell'acqua del Sindaco", in quanto si vuole incentivare i ristoranti lucani a dire basta a sprechi e consumi inutili e a rispolverare le brocche, così da diffondere buone pratiche come la divulgazione sistematica dei dati sulla qualità delle acque di rubinetto e l'eliminazione delle acque imbottigliate nelle mense scolastiche, nei ristoranti e nei luoghi dove è servita acqua in bottiglia.

In quest’ottica ci si propone di mettere in campo azioni tese non solo a informare, ma a incidere sugli stili di vita individuali, sulle abitudini collettive, affinché ciascuno, in varia misura, si assuma la responsabilità della tutela di questa risorsa. Partendo dall’analisi delle criticità legate alla risorsa acqua, il progetto mira a innescare dei processi virtuosi tali per cui i cittadini stessi e i giovani possano essere la chiave di volta e i protagonisti dei cambiamenti necessari. Occorre adattarsi agli effetti, cambiare l’approccio che fino a oggi ha guidato la pianificazione della risorsa, passando dalla lunga tradizione di politica della domanda alla nuova stagione della pianificazione e gestione della risorsa disponibile. Ciò si traduce da una parte in una riduzione della domanda stessa e dei consumi, dall’altra in un incremento dell’efficienza degli usi.

 

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