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Mercoledì, 18 Dicembre 2013 16:20

Workshop: la gestione dei rifiuti nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano

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Come passare al 65 per cento in pochi mesi. L’esempio dell’Alto Bradano

Pubblichiamo il c.s. di Legambiente Basilicata:

<<La gestione dei rifiuti non rientra nelle priorità di tanti Comuni il cui territorio ricade in tutto o in parte nel perimetro dei nostri Parchi regionali e nazionali. E’ quanto emerge dal Focus “La gestione dei rifiuti nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese” presentato dalla Legambiente Basilicata al workshop “Gestione rifiuti: replicare la buona pratica dell’Alto Bradano nel Parco nazionale dell’Appennino Lucano” che si è svolto a Palazzo Manzoni di Marsico Nuovo. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto “Volontari naturalmente in rete”, promosso dalla rete di volontariato composta da Servizio Vigilanza Ambientale Legambiente Potenza, Circolo Legambiente Val d’Agri, Circolo Legambiente di Montalbano Jonico, Basilicata Ambiente Cultura Opportunità (B.A.C.O), Legambiente Basilicata Onlus e Comune di Sasso di Castalda e sostenuto da Fondazione con il Sud con lo scopo di promuovere la tutela del territorio e la salvaguardia della biodiversità.

In termini di risultati raggiunti, per tutti i Parchi si registrano per il 2012 valori di raccolta differenziata inferiori alla media della Provincia di Potenza che per lo stesso anno risulta pari al 26,76%. Il Parco Nazionale dell’Appenino Lucano Val d’Agri Lagonegrese si attesta al 22,51%. Siamo ancora ben lontani dall’obiettivo del 65% di raccolta differenziata previsto dalla normativa per l’anno di riferimento. Risultato che non è stato centrato da nessun comune del Parco. Sebbene negli ultimi due anni si siano registrati degli importanti passi avanti, c’è ancora molto da fare. È necessario continuare a lavorare per far sì che vi sia la consapevolezza da parte di tutti, amministratori, cittadini e imprese, che solo con una seria programmazione è possibile uscire rapidamente da questo stato di difficoltà, per puntare con decisione alla costruzione di un sistema di gestione integrato che dia risposte moderne ad un problema antico. Perché è ormai chiaro a tutti che solo con la raccolta differenziata si possono ridurre i volumi e le quantità in smaltimento: i dati sono in evidenza e sotto i nostri occhi, tranne a chi ispira pianificazioni e soluzioni impiantistiche in Basilicata continuando a puntare su discariche e inceneritori.

I sindaci sono i primi attori in questo nuovo scenario e devono diventare i protagonisti del cambiamento: tocca a loro, con determinazione, attivare i sistemi di raccolta differenziata dei rifiuti nei loro territori per garantire una seria risposta ad un problema che è serio ma che ammette soluzione.

L’esempio dei Comuni dell’Alto Bradano che, coordinati dalla Comunità Montana, sono riusciti a passare da percentuali di pochi punti ad oltre il 75%, è la dimostrazione che questo stesso processo si può attuare ovunque, anche in Basilicata, in tempi brevi, con una grande partecipazione dei cittadini e con risultati “europei”. L’attivazione della raccolta differenziata consentirebbe ad ogni Comune lucano di raggiungere in pochi mesi percentuali altissime anche con risparmi in termini economici, dando certezza e stabilità al servizio di gestione dei rifiuti ed alla tenuta finanziaria dello stesso, soprattutto se si guarda al certo lievitare dei costi in prospettiva futura, con lo smaltimento sempre più oneroso e con un “peso” sui bilanci comunali sempre maggiore>>.


 

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