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Lunedì, 07 Luglio 2014 19:31

Suoni, colori e bellezze naturali dalla Festa del solstizio

Scritto da Fabiana Santangelo

Reportage dell'evento del 21 Giugno organizzato da Al Parco sulla Torre di Satriano

Il 21 giugno entra l’estate: quando il dì più lungo dell’anno si fonde con la notte più breve. Chissà che sfumature assume il cielo se lo si osserva con attenzione?

Noi ce lo siamo chiesto lo scorso venerdì sera e abbiamo deciso di assistere a questa meraviglia della natura, quando al crepuscolo il cielo acquisisce le classiche sfumature blu della notte, abbandonando i toni arancini, tipici delle ultime luci del tramonto. Siamo stati invitati alla “Festa del solstizio d’estate”, organizzata da “Al Parco”, in collaborazione con “Lucanapa”, Associazione di sensibilizzazione sulle tematiche della sostenibilità dei processi produttivi e del consumo responsabile.  Vi starete chiedendo dove? A ben 975 metri di altezza, lungo i quali si erge la caratteristica torre di Satriano, all’interno dell’omonimo sito archeologico, sito nel comune di Tito. Siamo arrivati tutti insieme, abbiamo lasciato le automobili nello spiazzo naturale che si estende ai piedi della collina e da lì ci siamo incamminati muniti di torce, ammirando lo splendido cielo stellato. E’ stato un approccio alla natura insolito ed emozionante, che ha riportato l’animo a quelle “paure” ancestrali tipiche della notte e dell’ ignoto che la città, con le sue luci e i suoi ritmi artificiali, spesso ci fa dimenticare. Al termine della salita dritti alla torre, dove organizzatori ed invitati hanno fatto conoscenza aiutandosi con i preparativi.

Citata da diverse fonti medievali, Satrianum, da cui l’attuale torre prende il nome, era un antico centro abitato, ubicato tra gli attuali comuni di SatrianoTito. Importante roccaforte Normanna, sorgeva in posizione strategica, quale fondamentale punto di osservazione da cui controllare il valico di Brienza e l'antica via Herculea, antico collegamento fra la Campania e la Basilicata. Una leggenda narra che Satrianum fu distrutta da un terribile incendio, ordinato dalla regina Giovanna Giovanna II di Napoli, detta La Pazza, a causa della folle gelosia che ella nutriva nei confronti di una giovane dama di compagnia, rapita per sua straordinaria bellezza. A causa “dell'affronto” subito, la regina ordinò una tremenda vendetta per la quale venne incendiato l’intero abitato, da cui venne risparmiata solo la torre normanna. Fino ad ora gli studi archeologici condotti in situ non hanno rinvenuto alcuna traccia di questo incendio. Con maggiore probabilità la causa del crollo è da attribuire al forte terremoto del 5 dicembre del 1456, che colpì tutto il regno di Napoli e di cui si ha testimonianza storica.

E’ stato un evento a rifiuti zero davvero interessante, durante il quale non si è fatto a meno di pensare al rispetto per l’ambiente, infatti ogni partecipante ha ricevuto “in dono” un posacenere da tasca e, con l’occasione, l’organizzazione ci ha annunciato la futura piantumazione di alcuni alberi a Matera per compensare le emissioni di CO2 e sostenere, con un gesto simbolico, la candidatura della città a Capitale Europea della Cultura nel 2019.


 

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