SAN FELE – E' in programma il 27 Settembre a San Fele la seconda giornata di Spiritualia. L'evento, organizzato da Prometa Servizi e l'amministrazione comunale, ideato in occasione del 150esimo anniversario della morte di San Giustino de Jacobis, santo nato nel piccolo borgo lucano, è giunto alla sesta edizione. Stasera sarà presente David Murgia, giornalista, scrittore e autore televisivo italiano che su TV2000, emittente televisiva della CEI, conduce il programma televisivo Vade retro e Indagine ai Confini del Sacro. Lo abbiamo intervistato facendogli alcune domande legate ai tema di Spiritualia.
“Papa Francesco, analisi di un pontificato: tra misericordia e nuove sfide”.
E' questo il tema del dibattito che ti vedrà protagonista domenica 27 Settembre a San Fele. Quali sono le nuove sfide del pontificato di Papa Francesco?
Le nuove sfide, dettate dall’esigenza di dover rispondere in maniera efficace ai “segni dei tempi” della nostra epoca, sono diverse: come rendere la Chiesa più missionaria e meno istituzionale? Come ritornare al passo con i tempi moderni, senza naturalmente venir meno alla dottrina e alla tradizione? Come riuscire a tenere insieme le giuste richieste di maggiore collegialità e dialogo con la necessità di mantenere l’unità attraverso il primato petrino? Come proseguire davvero sulla strada dell’ecumenismo, anche qui senza pregiudicare il patrimonio di verità della Chiesa cattolica? Cosa fare di fronte ai gravi problemi del nostro tempo (ambiente, crisi economica, crisi culturale e sociale, migrazioni, guerre, fondamentalismi), denunciati più volte nel magistero del Papa? Sono problemi complessi, riconducibili però al grande mistero che caratterizza da sempre la storia della Chiesa: l’essere nello stesso tempo una realtà divina ed umana, una comunità di santi e di peccatori, che su questa terra non raggiungeranno mai la perfezione ma devono sempre essere in stato di conversione continua.
Sei autore di reportage e inchieste sul fenomeno del satanismo e sull'attenzione della Chiesa cattolica verso i fenomeni straordinari legati al Diavolo e ai movimenti pseudoreligiosi. Hai testimonianza di episodi del genere accaduti in Basilicata o in qualche modo riconducibili a essa?
Un rapporto sul satanismo del 2010, fatto da Telefono antiplagio, segnalava che allora in Basilicata c’erano 5 gruppi satanici attivi, su 99 censiti in tutto il Meridione. La stessa fonte stimava gli aderenti in 40-100 persone. Però accanto a questi satanisti dichiarati, per così dire, ci sono anche gruppi affini di tipo esoterico, per cui si può arrivare anche a 500 persone “a rischio” attive a Potenza, Matera, Venosa, in Val d’Agri e in altre zone della Regione. So che si è parlato di satanismo anche in riferimento ad alcuni fatti di sangue, su cui però non ho indagato personalmente.
Che differenza c'è tra i riti di magia bianca (le masciare), presenti in Basilicata almeno fino agli anni '50 come testimoniato da De Martino, e un esorcismo?
Con tutto il rispetto per l’antropologia e per la cultura e le tradizioni popolari, l’esorcismo non ha nulla a che vedere con la magia di qualsiasi tipo. L’esorcismo è un segno sacramentale, con riti e preghiere particolari, che nella Chiesa cattolica può compiere solo il vescovo o un sacerdote da lui incaricato per allontanare il demonio. Mentre dietro le “magie”, anche se fatte apparentemente a fin di bene o per scacciare il malocchio, ci possono essere truffe, suggestioni, antichi o nuovi culti pagani e non di rado l’azione stessa di Satana.
I luoghi di culto sono anche luoghi dello spirito. In che misura un posto attraverso la sua bellezza, le suggestioni del paesaggio, la sua storia, può condizionare la percezione fisica del divino?
La natura e l’arte sono state sempre la “Bibbia dei poveri” e certamente è più facile incontrare Dio attraverso un’esperienza di silenzio in qualche luogo incontaminato, o in un santuario dove vi sono segni concreti dell’azione di un santo o della Madonna, anziché in mezzo al frastuono e alla frenesia di una città moderna. In Basilicata, però, anche le città hanno una misura d’uomo e vi sono posti bellissimi caratterizzati da una storia di fede molto antica che andrebbero ulteriormente valorizzati e riscoperti proprio come luoghi dello spirito. Mi auguro che il prossimo giubileo possa contribuire a farlo.
Torniamo dove siamo partiti: perchè Papa Francesco è entrato immediatamente nel cuore dei fedeli?
Penso abbia conquistato tutti da subito con la sua semplicità e con il suo modo chiaro e diretto di parlare e di agire. Riesce a farsi capire con le parole e con i gesti, dimostrando coerenza con il messaggio che testimonia. Dopo i danni prodotti dallo scandalo della pedofilia, credo che questa ventata di freschezza che sta portando nella Chiesa farà bene, anche a costo di provocare qualche incidente di percorso. Del resto, lo stesso Papa Francesco ripete sempre che è meglio una Chiesa incidentata ma che cammina di una Chiesa immobile e in ritirata.
Info: www.spiritualia.it
A Filiano, paese lucano in provincia di Potenza, da oltre quarant'anni ha luogo la Sagra del Pecorino di Filiano DOP e dei prodotti lattiero caseari. La 43^ edizione del 2015, nelle giornate di sabato 5 e domenica 6 settembre, ha visto riuniti per la prima volta gli espositori provenienti da tutti i trenta comuni produttori della zona Nord-Occidentale della Basilicata. Sotto il patrocinio del Padiglione Italia Expo Milano 2015, l'Amministrazione Comunale e il Consorzio di Tutela hanno organizzato questa consueta mostra mercato nell'ottica della promozione e salvaguardia di un prodotto cardine della dieta mediterranea. Stefano Genovese, direttore Consorzio di Tutela, ci ha sottolineato "l'importanza di portare avanti la manifestazione, cresciuta nel tempo, puntando alla qualità".
La giornata di sabato si è aperta con un fitto programma di incontri. Molti gli ospiti attesi a Filiano. L'assessore Regionale alle Politiche Agricole e Forestali Luca Braia ha incontrato gli allevatori.
A margine del Seminario "Pecorino di Filiano DOP: tra lingua blu (bluetongue) e prospettive del PSR 2014-2020", un tavolo di lavoro per dialogare con Silvio Borrello Direttore Generale della sanità animale e dei farmaci veterinari Ministero della Salute.
Moderato dalla giornalista Iranna De Meo, il Seminario ha preso il via alla presenza di Vito De Filippo Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute.
Lungo il percorso espositivo, il benvenuto in musica di Organettisti e dei Dragon Folk. Ricca selezione di formaggi tra gli stand, e non solo. La Sagra di Filiano, infatti, e' un ghiotto appuntamento enogastronomico. Presente anche l'Associazione Cuochi del Vulture con una insalata di grano cotto con sedano e scaglie di pecorino su salsa di zabaione salato e quadrotti di pecorino al cioccolato piccante. Declinazione dello chef Romeo Tarcisio Palumbo nonché Presidente Ass. Cuochi del Culture, chef Vito Macchia e futuro chef Vincenzo Franciosa.
E ancora diretta live di Radio Carina e un concerto per ogni serata. Sabato con l'anima taranta della Lucania di Officine Popolari e domenica con l'energia coinvolgente della commistione di stili e culture musicali dei Musicamanovella.
Testo e foto di Sara Vaccaro. L'album con tutte le foto e sulla pagina FB di Al Parco.
Non solo pizza e birra a Savoia di Lucania e chi ha partecipato all'intensa giornata di domenica 9 agosto l'ha intuito fin da subito.
La 3 edizione del "salviapizza&beerfest", riuscita manifestazione che riesce ad attrarre pubblico grazie al mix di tradizioni salviane e buona birra tedesca, ha ospitato il convegno "I Geositi: risorsa naturale e bene culturale"
L'organizzazione dell'evento nasce dall'incontro casuale di tre o quattro menti che hanno voluto unirsi per dare una risposta a quanti si domandano costantemente come mai le cascate di Savoia non siano conosciute e valorizzate quanto quelle di San Fele, attrattiva turistica di rilevanza non da sottovalutare.
Ma andiamo con ordine.
La mattinata ha visto più di 50 persone, fra esperti geologi e non, partecipare all'escursione alle cascate del Vallone, o più precisamente Forra del Tuorno ,come la Dott.ssa Cafaro dell'Unibas ha spiegato, grazie all'esperta guida salviana D.Salvatore: fra i sentieri del bosco Luceto alla scoperta delle meraviglie quasi del tutto incontaminate che la natura ha da offrire, dalla sorgente sulfurea alla cascata di 22m. E qui la sorpresa più inaspettata: 3 esperti di canyoning , che da anni praticano questo sport affascinante a tratti estremo lungo i torrenti salviani e più in generale lucani, hanno dato dimostrazione di come si affronta la discesa di una cascata, spiegando tecnica e difficoltà incontrate e annunciando l'apertura di una scuola di torrentismo nel zona del Marmo Melandro.
Nel pomeriggio il convegno: dopo i saluti di rito di organizzatori ed amministrazione si inizia con gli affascinanti interventi dei prof Giacomo Prosser e Mario Bentivenga dell' Unibas sul patrimonio geologico, evoluzione dell'Appennino Lucano e Geoconservazione, scelta strategica per la Basilicata.
A seguire le presentazioni dinamiche e puntuali dei Dott. Salvatore Lucente e Giammarco Guidetti di Geobas Italia che ci hanno illustrato quali sono i siti di interesse geologico della Valle del Melandro e come questi possano essere valorizzati e resi fruibili, diventando così un volano di crescita per lo sviluppo locale.
Al tavolo degli interventi il Gal Marmo Melandro nella persona di Nicola Manfredelli che ha mostrato grande entusiasmo verso l'argomento e assoluta disponibilità a sviluppare progetti futuri, sottolineando come una semplice sagra o festa della pizza, in cui viene posta l'attenzione al recupero dei sapori della tradizione, possa essere arricchita da progetti di sviluppo e valorizzazione del territorio. In ultimo il puntuale intervento dell' antropologo G. Melillo che ha posto l'attenzione su come la presa di coscienza di una comunità rispetto alle potenzialità del proprio territorio sia il punto di partenza per parlare di progettazione e sviluppo locale.
Un importante obiettivo è stato raggiunto proprio nei giorni scorsi sull'argomento: con l'approvazione della Legge regionale su conservazione e valorizzazione del patrimonio geologico si riconoscono finalmente i geositi come elementi importanti del territorio lucano, protetti nella loro unicità in quanto vera e propria risorsa ambientale, culturale ed economica, spesso sottovalutati anche se visitati e studiati a livello nazionale ed internazionale.
Al di là della questione più squisitamente scientifica su cosa sia il patrimonio geologico e quale sia stata la sua evoluzione fino a diventare come si presenta ai giorni nostri, gli spunti emersi dalla interessante discussione riguardano soprattutto come dare una nuova vita a questi siti, per rilanciare sviluppo locale attraverso un turismo sostenibile capace di creare una coscienza rispettosa dell'ambiente e far ripartire l' economia del posto.
Avere ben chiaro in mente l'obiettivo da raggiungere è il punto di partenza, ma arrivarci attraverso un percorso netto e pulito, evitando inutili protagonismi del singolo, convincendosi che non debba essere “ l' altro” a dover insegnare cosa e come fare per riuscire in un progetto serio di valorizzazione, né tanto meno pensare che sia compito solo delle amministrazioni occuparsi di queste questioni: sono le comunità a dover prendere l'iniziativa, anche attraverso cooperative o associazioni, se davvero interessate alla ripresa culturale, sociale ed economica dei propri territori
In conclusione alcuni dati importanti da segnalare, purtroppo con rammarico:
l'assenza delle istituzioni regionali e provinciali invitate ad intervenire, ma soprattutto quella dei sindaci dell' hinterland: hanno tutti perso un'importante occasione di discussione su un argomento che interessa non solo l amministrazione e la comunità salviane ma tutto il territorio perché come spiegato e illustrato attraverso suggestive immagini più volte dagli esperti il patrimonio geologico è un bene comune vario con specifiche caratteristiche che si differenziano di paese in paese, ma che possono essere rese fruibili al 100% anche attraverso la creazione di una rete interterritoriale, dotata di piani di gestione ed enti gestori in grado di valorizzarli e tutelarli.
Inoltre, a fronte di una nutrita partecipazione di esperti di geologia e molte altre persone interessate a saperne di più sull'argomento, assente non giustificata anche la comunità salviana che non riesce a cogliere queste occasioni di crescita e di approfondimento, per acquisire maggiore conoscenza e consapevolezza di quali cose straordinarie il proprio territorio offre.
Il convegno si è chiuso con un augurio: che sia stata posta la prima pietra per la ideazione e sviluppo di un progetto che porti davvero a un risultato tangibile.
All'anno prossimo per sapere gli sviluppi.
Carla Cavallo
"Ecco, non so come dirti altrimenti, ma laggiù hai la sensazione di non essere mai solo sino in fondo.
Non so dirti altro di laggiù. In realtà so dirti solo del mio stupore. E' un modo di leggere i luoghi, con lo stupore. Ogni volta fingendo di scoprirli per la prima volta. E allora, fingi d'essere forestiero alla tua terra. Fingiti a Berlino. Fingiti lontano. Perché a viverci troppo, nelle cose, finisci per essere distratto. Come con chi ami, finisci col non vederlo più".
La voce di Pierluigi Mele, scrittore e attore salentino, protagonista a Pietragalla lo scorso 8 agosto nella terza delle serate "Il sabato nel borgo", evento ideato dalla Pro Loco per animare il centro storico tra cultura, arte, musica e gastronomia.
Cinque di cuori, "una carta che è un gioco per i sensi", e' uno spettacolo nato per un ipotetico pubblico berlinese. Un viaggio tra mito, luce, malinconia e miraggio che porta giù al Sud Italia. Si arriva, portati per mano, nel silenzio di Otranto "che gioca come un bambino tra le colonne della cattedrale", nella luce di Castro "che di notte e' un gatto bianco per le strade", nella malinconia di Santa Cesarea che è "l'uomo vestito di blu che aspetta alle terme un ritorno, sfogliando i vacui giornali dell'estate, seduto al tavolino umido del bar, che fissa le impronte delle dita" e nel miraggio di Leuca, una Finibusterrae "che può essere ogni luogo oppure nessun luogo". E poi ancora posti e personaggi del Salento perché "bisogna amarla questa terra. Bisogna per intero prenderla com'è. Come un dono, un'ossessione".
Il testo dello spettacolo e' tratto dal romanzo "Da qui tutto è lontano" (Lupo Editore). Pierluigi Mele parla di storie del passato e fatti del presente con la sua lente di poeta. Ci racconta il Sud.
Dopo il consenso registrato nelle passate edizioni, il Filiano Music Live – promosso dalla Pro Loco di Filiano, con il patrocinio del Comune di Filiano, dell’APT Basilicata e dell’UNPLI Basilicata - si conferma una kermesse musicale di rilevanza regionale.
Protagonista della quinta edizione ancora la tradizione: la musica popolare in tutte le sue sfaccettature. In scena - venerdì 7 agosto – davanti a una Piazza SS. Rosario stracolma di gente “Gli Amarimai”, che con la loro esibizione hanno regalato gioia ed emozione agli spettatori giunti anche dai comuni limitrofi.
Unendo il nobile suono dell’arpa viggianese – che con la sua dolcezza incanta e delizia le orecchie degli spettatori - agli strumenti della tradizione pastorale, dalla zampogna alla ciaramella, dal cupa cupa all’organetto, alla bottiglia che con il suo tintinnio richiama al suono della Lucania festosa e saltellante, attraverso i ritmi forsennati della Pizzica e della Tarantella, i musicisti de “Gli Amarimai” hanno liberato nell’aria della piazza di Filiano le note dei suoni della tradizione del Sud Italia, dando una nuova veste alla musica popolare che per millenni risuona nella nostra terra.
«La scelta di quest’anno – dichiara Vito Sabia della Pro Loco Filiano, ideatore dell’evento e curatore, insieme a Guglielmi Leonardo, dell’edizione di quest’anno – è caduta sul gruppo de “Gli Amarimai” di Viggiano, perché si tratta di un gruppo di amici accomunati da un’unica passione, la musica popolare, con l’intento riscoprire, valorizzare e tramandare il grande patrimonio culturale legato alla musica dei padri.»
Dall’ortoterapia lanciata da Michelle Obama al trekking urbano nel saliscendi di Urbino; dalle fonti termali di Budapest alle architetture eco-sostenibili della Costa Navarino; dalle mani in pasta in Valle d’Itria all’adrenalina del Volo dell’Angelo. Sono solo alcuni degli itinerari proposti da Isa Grassano, giornalista e travel blogger lucana, ne In Viaggio con le amiche (Newton Compton Editori). Una guida coinvolgente pensata per le donne lontane dalla routine quotidiana. Perché da ogni viaggio si torna rigenerate. Perché ogni viaggio è un nuovo sguardo sul mondo.
Isa è in libreria l'edizione economica (ma ampliata) di In viaggio con le amiche. Per cosa si caratterizza l'universo femminile in vacanza?
Per il profumo di indipendenza, per le affinità, per l'armonia e i patti tra donne. Sono superati i tempi in cui l'universo femminile si faceva la guerra. Oggi c'è una complicità totale che si rafforza ancora di più durante il viaggio. E da questo scambio di pensieri, confidenze, allegre risate e, perché no, anche condivisioni di tormenti interiori, si torna più ricaricate.
Pensi che lo sguardo delle donne quando viaggiano sia diverso rispetto allo sguardo degli uomini?
Gli uomini non potranno mai capire certe dinamiche e noi donne abbiamo una sensibilità diversa. Si, gli sguardi sono quasi all'opposto. Dinnanzi ad un tramonto, ad esempio, noi donne abbiamo una sorta di contagio emotivo. Gli uomini "vedono" semplicemente (e apprezzano), l'altra metà del cielo "sogna ad ogni sguardo" sul mondo.
Sei co-founder del blog Amiche si parte. Come spieghi il successo dei/delle travel blogger?
C'è voglia di condivisione di emozioni e i blog di viaggio aiutano a sognare con bellissime immagini e descrizioni dettagliate di un luogo. Ogni blogger va sul posto, annota nel suo taccuino virtuale quello che vive, prova, sperimenta, gusta e lo trasferisce agli altri senza filtri. Insomma, il suo diario di viaggio diventa una guida "reale" per chi poi decide di partire e si fida della qualità dei contenuti che ha letto. Nel blog (www.amichesiparte.com) che gestisco con l'amica e collega Lucrezia Argentiero, oltre al supporto di un gruppo di altre giornaliste, cerco di offrire anche spunti al di fuori dei circuiti tradizionali e di comunicare ogni cosa in maniera semplice e coinvolgente. Abbiamo, inoltre, diverse rubriche, da quella sui vip in vacanza ai viaggi con gli animali, passando per "chi cerca trova", ovvero la possibilità di fare nuove amicizie in rete e partire insieme ad un'altra amica, o più di una, che ha in testa la stessa meta.
Ci suggerisci tre mete: per un viaggio di relax, avventuroso ed esperienziale?
Per me relax significa terme e coccole. Quindi propongo Budapest. Per il numero elevatissimo di fonti e sorgenti termali ha conquistato il titolo di “città termale”. C’è solo l’imbarazzo della scelta: chi offre bagni in notturna (aperti fino alle 4 del mattino per aspettare quasi l’alba), chi la possibilità di giocare a scacchi, mentre si è placidamente a mollo. A due passi dalla centrale piazza Vorosmarty, c’è il tepore delle terme Szechenyi, dal look neobarocco e oltre 15 piscine.
Per chi ama le emozioni forti, non posso non suggerire di vivere l'adrenalina del Volo dell'Angelo (www.volodellangelo.com) in Basilicata, la mia terra d'origine. Siamo tra le Piccole Dolomiti Lucane, costoni rocciosi erosi dagli agenti atmosferici, dai nomi fantasiosi come l’aquila reale, l’incudine, la grande madre, la civetta. Appese ad un filo, protette da un’imbracatura e in tutta sicurezza, si è “lanciate” a forte velocità, lungo un carrello, che scorre lungo un cavo d’acciaio collegato alle due estremità opposte dei due borghi più belli di Italia “Castelmezzano e Pietrapertosa”. Si può fare in due, perfetto da condividere con l'amica del cuore.
Per un viaggio esperienziale si va in Valle d’Itria, con il suo “bianco” che sembra accendersi di argento sotto i raggi del sole. Qui l’ABC della Puglia (www.abcdellapuglia.com), un'associazione formata da tre amiche, offre tre diverse esperienze che contengono “le consonanti e le vocali” necessarie per scrivere la parola “Emozioni”. Così se la dieta non è contemplata tra gli obiettivi di evasione, si può provare a mettere le mani in pasta, cimentandosi con grembiule e cappello da fornaio.
La località più eco-sostenibile?
Costa Navarino (www.costanavarino.com), una destinazione nuova nella regione greca della Messinia, nella parte sud occidentale del Peloponneso (a circa 45 km dall’aeroporto internazionale di Kalamata). È eco, è chic, è per vere intenditrici, lontano dal frastuono del turismo di massa.
Strutture alberghiere e resort di lusso occupano non oltre il 10% del territorio in stile perfettamente sostenibile. L’architettura degli edifici ha tenuto conto delle tecniche bioclimatiche e gli edifici sono orientati per sfruttare la luce del sole e con ombreggiatura naturale.
Qual è l'oggetto o la situazione che non si può non condividere in un itinerario pink?
Sicuramente scambiare la propria casa con un’altra. Requisiti richiesti? Un po’ di flessibilità sulle date, un po’ di iniziativa per trovare la soluzione giusta e non avere timore di lasciare la propria casa a sconosciute. Oltre al risparmio, si può vivere un’altra città come una persona del posto e nel mondo che quelle pareti racchiudono.
Cosa rende unico il viaggio? Il luogo scelto, le persone del posto o le bellezze che lo attraversano?
Un mix di tutto. Ci si lascia conquistare dal paesaggio, dai negozi di artigianato, dalla ricchezza delle tradizioni. Io poi che sono una chiacchierona, amo tanto incontrare le persone e mi lascio conquistare dalle loro storie. Di ogni viaggio mi piace molto ciò che si porta al ritorno: le emozioni vissute e le immagini silenziose che hanno rapito il mio cuore.
Un consiglio: molla tutto e viaggia per...
Una qualsiasi destinazione, ma che rappresenti, soprattutto, un modo nuovo di vedere le cose.
Credere e sostenere un progetto senza ottenere in cambio un ritorno economico diretto. Ha scelto il crowdfunding Paola Sinisgalli, giovane creativa della Grande Mela di origini lucane, per realizzare e dirigere il suo cortometraggio Without. La storia, ambientata a Vaglio nell’estate prossima, porrà al centro l’accoglienza, la partecipazione e la voglia di riscatto della gente lucana, in una fotografia atemporale della Basilicata.
Paola partiamo dalla raccolta fondi: 18.524 dollari in 60 giorni è un bel risultato. Perché hai pensato al crowdfunding per Without?
In America il crowdfunding è un metodo comune per ottenere un finanziamento. Sapendo che la comunità italiana in America è enorme, ero convinta che saremmo riusciti a raccogliere i fondi con facilità. Mi sbagliavo. I fondi ci sono pervenuti da amici, da parenti e da perfetti sconosciuti residenti per la maggior parte in Italia e in Europa, qui potete trovare tutta la campagna: https://www.kickstarter.com/projects/493352797/without-short-film Oltre ad aver attivato questo meccanismo, ovvero unire le persone al tuo progetto, il crowdfunding avvicina le persone che credono in te come persona. La raccolta fondi è stata una montagna russa carica di emozioni. Ad ogni donazione arrivava un’ondata d’amore. Non lo dimenticherò mai, spero di riuscire a ricambiare tutto in un futuro non troppo lontano. Dopo la campagna, abbiamo aperto un mini progetto di raccolta fondi su un sito italiano http://www.kapipal.com/without, e qualcuno ancora ci aiuta!
Girerai l’estate prossima a Vaglio. Quale Basilicata racconterai e farai conoscere?
A Vaglio voglio girare qualche scena perché è uno dei paesi più accoglienti in cui siamo capitati. Si sono fatti in quattro per aiutarci e gliene sarò sempre riconoscente. Questo paese non solo ci ha aiutato a cercare le location giuste, alcune figure chiave che saranno parte del team e del cast Without, ma si è reso disponibile a utilizzare risorse interne, il tutto in cambio di nulla di concreto. Mi piacerebbe che il cortometraggio raccontasse della partecipazione (nel senso più umano della parola) che c’è tra la gente lucana.
Presentando Without hai detto di voler restituire la foto di un uomo attraverso la prossimità e il distacco umano. Dicci di più.
Vorrei che il cortometraggio lasciasse una fotografia atemporale della Basilicata. La trama si basa su una storia vera che mi venne raccontata durante un viaggio in Costa Rica. La vicenda si concentra sulla solitudine e la disperazione di un uomo di terza età, di nome Vincenzo. Una vita che sembra destinata al declino e a precipitare nell’oblio; ma quando tutto sembra perduto, ci accorgiamo che la speranza di riscatto c'è e ci deve essere. Infatti, la perdita di qualcosa d’importante e la tendenza involontaria ad affossarsi ancora di più nel proprio sconforto, può portare alla forma più pura di salvezza.
Nel tuo team c’è un arpista viggianese: Vincenzo Zitello. Come mai questa scelta?
È una delle storie più assurde che coinvolgono il lavoro di pre-produzione di Without. Durante l’estate dei miei 17 anni sono andata in giro per tutta la Lucania con una macchinetta fotografica che faceva anche video. Decisi di riprendere ogni singola cosa che destava la mia attenzione. Una sera l’anno scorso, ero a casa a New York e ho tirato fuori il portatile di quando ero al liceo. Nell’eseguire un’operazione di trasferimento da panico-da-obsolescenza-tech ho guardato tutti i filmati, tra questi un concerto d’arpa a cui i miei mi avevano trascinato in una notte d’agosto del 2004. L’inquadratura mostra un uomo seduto tra due arpe posizionate quasi a 45 gradi dal suo baricentro: sembrava un’enorme farfalla le cui ali emettevano musica ad ogni movimento di mano… e che musica! Una melodia sublime, capii che ero ossessionata. Cercai su Google “paese arpa lucania” e uscì subito “Viggiano”. Scrissi a Vincenzo, quella musica paradisiaca rifletteva la sua persona e, senza saperlo, la ricerca della colonna sonora di Without era iniziata 10 anni prima.
Matera è la Capitale Europea della Cultura per il 2019. Quali vantaggi potrà trarre la Città dei Sassi?
L’effetto di un evento importante come il turismo cosmopolita su Matera andrebbe messo a frutto da tutta la Basilicata per far conoscere le proprie bellezze al resto dell’Europa e non solo. La Lucania è uno scrigno colmo di topazi, diamanti e altre pietre preziose. Se si potesse aprire con gentilezza, con la chiave giusta, senza forzarlo, per poi esporre le sue ricchezze con cura, in modo che tutti le vedano con amore e rispetto (senza deturparle o rubarle), raggiungeremmo un gran risultato, non sono a livello economico ma a livello sociale e culturale.
Vivi a New York da diversi anni. Pensi che la Grande Mela offra più opportunità lavorative ai giovani?
Se il “più” si riferisce ad un confronto con l’Italia rispondo di sì. La città si muove con un’energia propria che sussiste anche senza te. Se io non sono attiva e mi rendo conto che tutto attorno a me lo è, se non mi muovo anche io, so per certo che rimarrò indietro. Questo meccanismo ti spinge a trovarti in situazioni che non avresti mai immaginato e queste situazioni andrebbero definite opportunità. Col tempo mi sono accorta che di lavoro ce n’è tanto ma devi darti tanto da fare per cercarlo, afferrarlo e tenerlo; per crescere insieme al tuo lavoro e far crescere quello che hai seminato. Se ti dai veramente da fare, in questo momento, puoi farcela.
Una definizione di creatività?
La creatività è un’intuizione che porta alla creazione di qualcosa di utile o originale comprensibile e percepito con un sentimento di meraviglia.