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La Storia nel suo duplice significato

Scritto da Elena Ruggieri

La parola storia assume un duplice significato: si riferisce sia a ciò che è effettivamente accaduto nel passato, sia alla rappresentazione di quel passato nel lavoro degli storici.


La storiografia è propriamente il discorso degli storici, dunque la stesura di un’opera di argomento storico secondo una metodologia. Un’elaborazione di materiali storici, di documenti del passato. Ecco allora che la storia è costituita dalle fonti stesse, dalle testimonianze dirette, dalla materia prima documentata, dalle rappresentazioni immediate o dalle narrazioni effettuate dai non studiosi, non aggiornate e non elaborate. La storia è rappresentata da avvenimenti e azioni, ovvero dagli eventi umani nel loro svolgimento. Ma cosa distingue la storia dalla storiografia?

Per Marc Bloch è inesatto dire che la storia o meglio la storiografia è la scienza del passato: “è assurda l’idea stessa che il passato, come tale, possa essere oggetto di scienza... senza una preliminare decantazione potremmo fare oggetto di conoscenza razionale fenomeni non aventi altro carattere comune fuorché quello di non essere stati nostri contemporanei?”. La storia è scienza degli uomini e degli uomini nel tempo - anche se lo storico non pensa all’umano come tale - è perfettamente una scienza umana, non narrazione. Per la nostra cultura una realtà non si può comprendere in modo migliore che per mezzo delle sue cause, così la scienza storica costituisce lo studio delle cause dei comportamenti umani nel tempo. Scienza dei comportamenti: ecco come si configura il pensiero di una storia non più storia, ma politica, sociologia, economia, giornalismo, cronaca.

Una scienza si definisce, oltre che come ricerca delle cause o delle spiegazioni per una scienza umana - e spiegazioni delle relazioni nel passato e nell’insieme presente-passato, inteso come sviluppo del tempo umano - per il suo metodo.

La storia è conoscenza non narrazione del passato umano, conoscenza scientificamente elaborata e non solo studio e ricerca di cause: la storia è scienza del concreto, del singolare. Ma la scienza, come episteme è scienza del generale, allora la storia non è episteme, ma techne ossia conoscenza elaborata attraverso un metodo sistematico e rigoroso.

Ciò che fa della storia una scienza è allora la sistematicità e la rigorosità del metodo applicato a un insieme di fatti unici, irripetibili, ma anche conoscibili con un metodo univoco. La storiografia è scientifica per il metodo; per la validità applicativa del modello, per la sua capacità esplicativa di fatti, uomini e comportamenti, pur restando ferma la molteplicità dei modelli storiografici scelti soggettivamente assieme all'uso di materiali. La validità storica, come validità di una technee, di una scienza umana  dipende dal buon senso e dall’onestà intellettuale dello storico.

Sulla validità applicativa del modello bisogna tener presente che la metodologia può essere sempre e soltanto una riflessione sui mezzi che hanno trovato conferma nella prassi.

 

Bibliografia

M.Bloch, Apologia della storia, PBE.

Marrou, La conoscenza storica, Il Mulino.

Max Weber, Il metodo delle scienze storico-sociale, Enaudi.

 

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