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La Passione di Cristo

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 Matera la Gerusalemme italiana di Mel Gibson

 Dopo “IL Vangelo Secondo Matteo” diretto da Pier Paolo Pasolini, Matera torna ad essere set di un film del fortunato filone biblico: The Passion of the Christ / La Passione di Cristo, colossal e campione di incassi

Matera, ormai la Gersusalemme o Betlemme per eccellenza nell’immaginario cinematografico a livello internazionale, accoglie questa volta la troupe hollywoodiana del regista australiano Mel Gibson.

“L’architettura della città - dichiarava Mel Gibson ai cronisti dell’epoca - le rocce, il paesaggio circostante ci hanno fornito uno sfondo eccezionale. La prima volta che ho visto Matera ho perso la testa perché era semplicemente perfetta.

 Mel Gibson, cattolico radicale e militante, realizza un documentario, tratto dalla Bibbia, violento e commovente allo stesso tempo. Realizza un film che non è per tutti. Un film diverso dagli altri. Un Cristo, quello gibsoniano, non più angelico, tipico della tradizione icono-cinematografica, ma cruento. Un viaggio verso la morte, fatto di sangue e percosse. I dialoghi con cui si esprimono i personaggi sono in aramaico e latino e finiscono per dare al film maggiore realismo e autenticità. Un set sanguinolento che, con l’ausilio di effetti tecnologici, ci mostra la pelle sintetica che si arrossa sotto le staffilate o il robottino con le sembianze di Cristo sulla croce. Una violenza grafica e visiva radicata fortemente nello stile espressivo della Hollywood contemporanea che mira a “dominare” il grande pubblico con la potenza e la forza persuasiva delle immagini. Un perfetto gioco di sguardi carica emotivamente i personaggi e genera forti emozioni.

Marrone, nero, beidge i colori dominanti. Un chiaro riferimento al Caravaggio, della cui opera Mel Gibson dice essere “bella… violenta… oscura… spirituale… vera”.

 Ma perché tutta questa violenza? Perché Gibson mette in scena l’esaltazione del sangue e l’orrore del martirio?

 Gibson divide il grande pubblico. Ma quale colossal non lo fa?

Tuttavia secondo il regista australiano, il cinema deve essere un’esperienza viscerale, deve scatenare forti emozioni. La scelta di realizzare un film così “duro” è finalizzata a “caricare” di realismo la Passione, a far vivere allo spettatore, portandolo agli estremi, quella stessa sofferenza che Cristo ha dovuto sopportare per redimere l’umanità.

 Oltre a Matera, il film è stato girato anche a Craco, già set cinematografico di numerosi film di successo nazionale e internazionale.

 di Mariapina Fortuna

 

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