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Un turista per caso... in Basilicata

Scritto da John Moriarty

Diario di viaggio di John, giovane inglese conosciuto all’aeroporto di Barcellona

Capitolo I

Sono a Napoli. Guardo Inghilterra - Germania in un locale vicino lo stadio San Paolo. Lampard segna. Io esulto. Giro la testa soddisfatto guadando negli occhi quei turisti tedeschi seduti dall’altra parte del locale. Prendo la birra per rivedere il replay. Doccia fredda, dopo 44 anni la vendetta è compiuta. Il gol viene annullato. Perdiamo 4-1 e siamo fuori. Il giorno dopo ricordo di aver scommesso con me stesso che se avessimo vinto avrei preso il primo aereo per qualsiasi destinazione europea. Abbiamo perso e decido di prendere il primo treno che parte da Napoli. Va a Taranto, ok. Dopo due ore di viaggio ho voglia di scendere, Taranto è lontana e non ho idea di dove mi trovo. Il treno si ferma: “Tito”. Ho sempre pensato che nell’indecisione bisogna ascoltare il proprio istinto. Scendo senza pensarci. Chiedo alcune informazioni e mi dicono che lì vicino c’è il Pantano di Pignola, a meno di un’ora di cammino. Ci vado. Passo la zona industriale, alcuni cani controllano i miei movimenti da lontano. In cima alla collina si apre un panorama stupendo. Le montagne coperte da alberi e in mezzo questo piccolo specchio d’acqua immobile. Scendo veloce, costeggio il lago, ho sete e voglia di rifiatare. Ordino da bere in un bar e mi siedo all’ombra di un gazebo. Il giardino è invaso da ragazzini eccitati e mamme rilassate: stanno festeggiando un compleanno. Faccio il giro del lago. Incrocio gente che cammina, ciclisti, maratoneti. Rilasso i sensi respirando forte l’aria tersa. Ogni tanto spio dal recinto per vedere qualche uccello planare sull’acqua. Mentre guardo le nuvole bianche scagliate su un cielo limpido immagino a cosa assomigliano, scruto nelle loro forme animali, lettere, nasi e bocche. Ogni tanto un falco volteggia sicuro sopra la mia testa disegnando traiettorie precise. È uno spettacolo assistere alle sue virate. Rompono il silenzio solo i cinguettii degli uccelli che si rincorrono veloci nella siepe. Sono tranquillo e rilassato, finalmente. Ho trovato uno posto dove abbandonare i cattivi pensieri. Era quello che ci voleva dopo la delusione della partita dell’Inghilterra persa contro la Germania. Chiamo un amico e gli dico di mandare al diavolo il calcio e di venirsene in Italia. In quell’istante passa una ragazza con i capelli ricci e con lo sguardo di ghiaccio. Dai suoi occhi intuisco che ha capito il senso della conversazione telefonica. Prima che sia troppo lontana la chiamo per chiedere informazioni. Parla inglese perfettamente. Mi dice che sta andando all’Oasi WWF per fare foto ai volatili che abitano il lago. Se voglio possiamo andarci insieme. Ovviamente accetto. Passeggiamo chiacchierando amabilmente. Si chiama Francesca e …

 

To be continued

 

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