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Domenica, 14 Aprile 2013 08:06

Il Progetto Parole e Sassi vince il premio nazionale Eolo

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Diciotto attrici, narrano la storia di Antigone ai bambini della loro regione

In Basilicata il Racconto-Laboratorio è affidato ad Antonella Iallorenzi e distribuito dalla Compagnia Teatrale Petra

Giovedì 9 Maggio presso il Teatro Verdi di Milano, all'interno del Festival “Segnali”, si è tenuta la consegna degli Eolo Awards, i premi ufficiali del Teatro Ragazzi italiano, organizzati dalla rivista telematica Eolo.

L' Eolo Awards 2013 al miglior Progetto Creativo è andato a· Parole e sassi con la seguente motivazione: "progetto composito autoprodotto dal Collettivo Progetto Antigone dove 18 attrici, una per regione, vanno nelle scuole italiane a perpetuare semplicemente con dei sassi e delle parole la esemplificatrice storia di Antigone per testimoniare con il teatro che dovunque vi siano discriminazioni razziali, conflitti, intolleranze religiose, dovunque una minoranza levi la sua voce a reclamare giustizia, Antigone torna ad assumere il ruolo dell’eroina che sfida i regimi totalitari in nome di una pietas universale che si estende dai fratelli di sangue a tutti gli uomini sentiti come reali fratelli, superando così ogni ethos tribale-nazionale. In questo modo il teatro riconquista a partire dalla scuola pienamente la sua funzione sociale che è allo stesso tempo etica ed estetica."

Parole e Sassi, la storia di Antigone in un Racconto-Laboratorio  per le nuove generazioni

La storia di Antigone raccontata ai bambini di ogni regione da un’attrice diversa e che i bambini a loro volta narreranno con le stesse modalità, trasmettendone la memoria: in famiglia, agli amici, a scuola.

Diciotto attrici, ciascuna residente in una diversa regione italiana e in forte contatto culturale col territorio d’origine, hanno fondato il COLLETTIVO PROGETTO ANTIGONE, che ha realizzato PAROLE e SASSI la storia di Antigone in un Racconto-Laboratorio per le nuove generazioni. Un lavoro dedicato ad Antigone, la figura femminile creata da Sofocle, che da più di duemila anni simboleggia il conflitto tra donne e potere, tra sfera privata e sfera pubblica, tra famiglia e stato, tra obbedienza e disobbedienza.

PAROLE e SASSI è un progetto di militanza femminile, che si confronta con il movimento delle donne nato il 13 febbraio 2011. Un’azione portata avanti da giovani donne, orientata a dare un contributo fattivo e di autopromozione al lavoro dell’attrice, che in Italia ora, è più che mai precario.

Un progetto autoprodotto, insolito nella genesi e nello sviluppo reticolare e unitario al tempo stesso, frutto della partecipazione individuale delle singole interpreti e radicato nei territori regionali, ma allo stesso tempo portato a coesione da un coordinamento unitario con la direzione artistica di Letizia Quintavalla.

Il Collettivo Progetto Antigone è composto da Alice Bescapè - Lombardia, Patrizia Camatel - Piemonte, Sara Canu - Sardegna, Barbara Caviglia - Valle d’Aosta, Mariangela Celi- Abruzzo, Renata Falcone - Calabria, Milena Fois – Liguria, Antonella Iallorenzi - Basilicata, Simona Malato - Sicilia, Renata Palminiello -Toscana, Micaela Piccinini - Marche, Soledad Riva -Trentino, Valentina Rivelli - Friuli Venezia Giulia, Patrizia Romeo - Lazio, Agnese Scotti - Emilia-Romagna, Rosanna Sfragara -Veneto, Serenella Tarsitano - Campania, Caterina Valente - Puglia.

Ideazione e drammaturgia di Renata Palminiello, Letizia Quintavalla, Patrizia Romeo, Agnese Scotti, Rosanna Sfragara; memorie e diari di Marina Olivari.

Il lavoro sul testo, compiuto in questi mesi dal gruppo di lavoro, ha ripercorso il lungo cammino di riscritture e di regie che hanno segnato il complesso destino teatrale di Antigone, da Anouilh a Brecht, dal Living Theatre alla recente riduzione per ragazzi di Ali Smith. Un percorso che è poi quasi naturalmente tornato a Sofocle, all’essenza del testo originario, nel quale sono presenti allo stato incandescente i motivi fondamentali del dramma.

Rivolto ai bambini tra gli otto e i dieci anni, il racconto è fatto con parole e sassi.

I Sassi – racconta Letizia Quintavalla - in molte culture hanno un forte significato rituale, hanno a che fare col sacro in senso lato, e nel nostro racconto, nella mescolanza con le parole e i gesti della Narratrice, i sassi, fissando simbolicamente le parole, diventano legame tra pensiero e azione. A volte mossi come su una scacchiera, altre lasciati immobili sulla terra o scagliati nell’ira, diventano suggeritori di gesti dai quali si snoda il rito della tragedia.

Al termine del racconto ogni attrice lascia le parole, cioè il copione e i sassi ai bambini, perché raccolgano il testimone della narrazione e raccontino la tragedia di Antigone ad altri. L’obiettivo è che questa storia sia raccontata più volte possibile. Una piccola sopravvivenza, nello spirito indicato da Georges Didi - Huberman nel suo libro Come le lucciole (risposta all’articolo di Pasolini sulla scomparsa delle lucciole come emblema del genocidio culturale compiuto dalla civiltà dei consumi) per tentare una riflessione su come possiamo preservare anche quello che sembra condannato alla sparizione.

Parole e Sassi sarà presentato in Basilicata da Antonella Iallorenzi, distribuzione Compagnia Teatrale Petra.

Per info
Antonella cell. 328-7245860

 

 



 

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