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CARMINE CROCCO. Un eroe o un bandito?

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Personaggio di spicco del brigantaggio meridionale, Carmine Crocco nasce a Rionero in Vulture il 5 Giugno del 1830

Il brigantaggio si diffonde nell’Italia meridionale, continentale ed insulare, verso la fine del settecento e abbraccia gli anni immediatamente successivi al 1861, anno in cui fu proclamato il Regno d’Italia.

Sono gli anni di un’Italia apparentemente unita. Gli anni di un Sud che, ancora oggi, a distanza di 150 anni, mantiene il divario con il Nord del Paese.

A capo delle bande del Vulture - Melfese, Carmine Donatelli Crocco, dopo aver combattuto per Garibaldi e poi per la controreazione al seguito del re borbonico Francesco II, si merita l’appellativo di Generale dei Briganti. Nel 1863, infatti, la sua banda conta circa duemila uomini. Contadini alla giornata, pastori, braccanti agricoli, sellai combattono con Crocco contro le misere condizioni di vita della popolazione del mezzogiorno e contro i soprusi e le prepotenze dei signori.

Ma la repressione piemontese del fenomeno del brigantaggio non si fa attendere, ed è feroce. Migliaia i morti, tra cui donne e bambini. Aria di guerra civile. 7.151 i briganti fucilati in tre anni.

Crocco rimane solo e rinnegato anche dal suo amico Caruso, tenta la fuga verso Roma presso lo Stato Pontificio. Credendo di aver conquistato la libertà, avendo combattuto anche in nome di Pio IX, Crocco viene arrestato. Dopo sette anni in isolamento viene consegnato allo Stato Italiano, processato a Potenza nel 1872 e condannato a morte per le pesanti accuse di formazione di banda armata, omicidio, sequestro di persona, furto, ricatto e grassazione. Dopo due anni, la pena di morte gli viene commutata nel carcere a vita a Portoferraio, sull’Isola d’Elba dove vi rimane fino alla morte sopraggiunta nel 1905. Muore solo, all’età di 75 anni, per atonia senile. Così si legge sullo sbrigativo referto medico.

Una figura molto controversa quella di Carmine Crocco. Un personaggio che attraverso la sua storia ci restituisce tutta l’ambiguità del problematico periodo storico in cui si trova ad operare.

Dunque, un eroe o un bandito?

In ogni caso, il Generale dei Briganti è stato un personaggio in grado di ridare speranza al mondo contadino meridionale.

di Mariapina Fortuna

 


 

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